Pillole di Iodio e Emergenza nucleare: ecco cosa c’è da sapere

pilloliera contenente pillole di iodio

Già utilizzate durante gli incidenti che hanno coinvolto centrali di energia nucleare negli impianti di Chernobyl nel 1986 e di Fukushima nel 2011, è nuovamente caccia alle pillole di iodio a seguito della paura innescata dall’invasione russa in Ucraina, nella speranza siano utili come protezione in caso di conflitto nucleare.

Cosa sono le pillole di iodio anti radiazioni e come funzionano?

Il professore Alfredo Pontecorvi – Direttore della U.O.C. di Medicina Interna, Endocrinologia e Diabetologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e Professore Ordinario di Endocrinologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – spiega che le pillole di iodio sono compresse,  o anche soluzioni di ioduro di potassio, che servono a saturare l’organismo di iodio in modo da impedire l’assorbimento di iodio radioattivo soprattutto da parte della tiroide, ma anche dalle ghiandole salivari o dalla mammella in corso di allattamento. L’eccesso di iodio non radioattivo compete con lo iodio radioattivo impedendone l’assorbimento all’interno delle cellule ed evitando di causare danni da radiazioni. La somministrazione di iodio ‘buono’ per bloccare l’assorbimento intratiroideo di iodio radioattivo è una profilassi prevista da tempo in caso di incidenti nucleari e utilizzata con ottimi risultati a Fukushima nel 2011 o dalla Polonia dopo l’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl nel 1986

Quali possono essere gli effetti collaterali?

Questo medicinale deve essere assunto su indicazione e supervisione specialistica per accertarsi che ce ne sia effettivo bisogno ed evitare di andare incontro a diversi effetti indesiderati.

Di fatti, se si ingerisce per un determinato periodo di tempo una quantità di iodio superiore alla dose raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità c’è il rischio di sviluppare una tiroidite cronica autoimmune (tiroidite di Hashimoto) in cui la tiroide viene progressivamente distrutta generando una condizione di ipotiroidismo; nei soggetti che sono invece a rischio di ipertiroidismo assumere un eccesso di iodio può essere ancora più pericoloso perché potrebbe scatenare forme violente di ipertiroidismo e indurre gravi aritmie cardiache.

E’ importante dunque evitare il fai-da-te, specialmente quando c’è la salute di mezzo, e affidarsi a medici di fiducia che sappiano consigliarci al meglio per la nostra salute.

Lozenges sublinguali: Un’innovativa via di somministrazione

Lozenges sublinguali: Un’innovativa via di somministrazione

Cosa sono e come funzionano le Lozenges?

Le Lozenges sono un’innovativa forma farmaceutica ad assorbimento sublinguale. Questa forma farmaceutica, oltre ad essere molto simile ad una caramella, risulta essere molto valida sopratutto grazie all’assenza di tutti gli eccipienti che sono normalmente contenuti nelle classiche compresse, come ad esempio il lattosio o il saccarosio.

Molto spesso nelle terapie che vengono assunte per via orale si va incontro al problema dell’effetto di primo passaggio, ovvero quando la bio-disponibilità del farmaco viene ridotta in modo consistente una volta ingerito prima che esso raggiunga e si distribuisca in tutto l’organismo; questa problematica viene evitata grazie all’innovativa forma farmaceutica delle Lozenges, che sfruttando l’assorbimento sublinguale, evita il metabolismo del fegato garantendo un assorbimento ottimale dei principi attivi.

Come assumono le Lozenges?

Le Lozenges, vengono somministrate attraverso un sistema sublinguale, che consiste nel posizionare il preparato sotto la lingua e aspettare che venga disciolto dopo poco tempo: è una forma di assunzione molto rapida e quindi molto più potente rispetto alla tradizionale compressa, in quanto permette al principio attivo di entrare in circolo più velocemente, massimizzandone la quantità assunta.

Per assumere una Lozenges basta somministrare la ‘caramella’ direttamente sotto la lingua, o tra i denti e le gengive;  il medicinale viene a contatto con la membrana mucosa e sciogliendosi sotto alla lingua i principi attivi vengono assorbiti dai vasi sanguigni presenti sotto la lingua, mettendo subito in circolo i principi attivi somministrati.

Quali vantaggi offrono le Lozenges sublinguali?

Tra i vantaggi offerti da questa innovativa forma farmaceutica troviamo la possibilità di essere assunta da pazienti affetti da diabete, da vegani o da soggetti intolleranti o allergici agli eccipienti normalmente utilizzati per lo sviluppo di medicinali, come il saccarosio o il lattosio. 

Un altro vantaggio è che il medicinale evita completamente il metabolismo di primo passaggio operato dal fegato e quindi vengono assorbiti i principi attivi in maggior quantità.

Non meno importante, la possibilità di aromatizzare a piacimento il medicinale, rendendo la somministrazione / assunzione ancora più semplice e gradevole, soprattutto nei bambini.

Quali sono le migliori preparazioni per le lozenges?

Tutte le preparazioni che richiedono un assorbimento sublinguale sono indicate per questa forma farmaceutica. L’utilizzo di questa forma farmaceutica può essere applicata ad una grande quantità di principi attivi, come gli Ormoni Bioidentici (DHEA, Estrogeni, Progesterone, Testosterone, Prognegnolone), il CBD (Cannabidiolo), il Sildenafil o il Tadalafil e tanti altri.

Come vanno conservate le lozenges?

Per conservare le Lozenges non sono necessarie particolari precauzioni, ma è consigliato conservarle ad una temperatura non superiore ai 25°, preferibilmente in un ambiente fresco, asciutto e lontano da fonti di calore.

 

Collirio a base di Atropina: rallenta la miopia nei bambini

Collirio a base di Atropina: rallenta la miopia nei bambini

Collirio a base di Atropina: è possibile rallentare la miopia?

Mal di testa ricorrenti, tendenza a strizzare gli occhi e fastidio di fronte a fonti di luce. La miopia rappresenta uno dei tre disturbi refrattivi insieme ad astigmatismo e ipermetropia, e negli ultimi anni la percentuale di persone affetti da questo disturbo è aumentato vertiginosamente.

Solo in Italia ci sono circa 15 milioni di persone miopi (circa 4 su 10), e il problema è in forte aumento, soprattutto tra i più giovani. Secondo un recente studio, il collirio a base di Atropina a bassi dosaggi può rallentare il peggioramento della miopia nei bambini.

Nonostante la vista può comunque essere corretta con occhiali o lenti, si possono verificare situazioni più gravi in età adulta che aumentano il rischio di distacco retinico, cataratta precoce e glaucoma.

Lo studio sull’Atropina Collirio

In uno studio iniziato nel 2006, 400 bambini di età compresa tra 6 e 12 anni affetti da miopia hanno ricevuto somministrazione giornaliera serale di atropina a basso dosaggio (0,01%) per una durata terapeutica totale di 24 mesi. Nel 50% dei casi la progressione della miopia è stata rallentata dal collirio per quei bambini a cui è stato somministrato questo basso dosaggio.

Si è inoltre visto che per avere dei benefici serviva una basso dosaggio di questa molecola, in quanto concentrazioni più elevate non hanno registrato risultati migliori.

Come funziona l’Atropina Collirio?

L’atropina agisce inibendo l’allungamento del bulbo oculare, causa del peggioramento della miopia, ma il reale meccanismo di questa molecola è tutt’ora sconosciuto. C’è da dire che concentrazioni elevate di atropina(0,5% o 0,1%) hanno diversi effetti indesiderati come ipersensibilità alla luce, dilatazione della pupilla e rischio di congiuntivite allergica. Il dosaggio indicato nello studio, 0,01% non ha riscontrato gli effetti collaterali sopra elencati se non una lieve e non certa dilatazione pupillare (meno di 1 mm); quindi garantisce una facile e sicura somministrazione. E’ sempre un farmaco soggetto a prescrizione medica.

A Febbraio 2020 un secondo articolo è stato pubblicato dagli autori dello studio, dove hanno concluso che l’atropina allo 0,05% sembra essere la concentrazione ottimale tra quelle studiate per ridurre la progressione della miopia. Nel corso di questo studio non solo si è dunque accertata l’efficacia, ma soprattutto la sicurezza di questa terapia. Questo trattamento, in associazione con altri metodi, potrebbe giovare moltissimo nella prevenzione della miopia elevata.

Ricordiamo come sempre che è comunque il medico specialista verificare che sia la terapia più adatta, conoscendo il quadro clinico del paziente.

Dove trovare il prodotto?

Questo preparato non è reperibile in commercio, ma nel nostro laboratorio siamo in grado di sviluppare questa terapia galenica allestita in camera sterile a tramite l’utilizzo di speciali apparecchiature all’avanguardia. Per poter accedere a questa terapia è necessaria la ricetta medica che riporti la concentrazione del prodotto da preparare.


Fonti

Fonte: Five-Year Clinical Trial on Atropine for the Treatment of Myopia 2: Myopia Control with Atropine 0.01% Eyedrops. (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26271839)

Two-Year Clinical Trial of the Low-concentration Atropine for Myopia Progression (LAMP) Study: Phase 2 Report, Ophthalmology (2020)