Cannabis e animali: ecco gli effetti dei preparati galenici
26-04-2023 | Cannabis Terapeutica
La cannabis può essere utilizzata sugli animali per alleviare gli effetti di tantissimi disturbi e malattie (anche croniche).
Vediamo insieme in questo articolo che cosa sono i cannabinoidi, quali sono le principali indicazioni terapeutiche e approfondiamo l’argomento dei preparati galenici a base di cannabis medica.
Cosa sono i Cannabinoidi?
I cannabinoidi sono sostanze che si legano con affinità più o meno elevata agli omonimi recettori, espressi in rapporti variabili nei tessuti animali (uomo compreso). Quelli più studiati sono il CB1 e il CB2.
A questi, sono andati via via affiancandosi altri recettori, che mediano molti degli effetti di questi composti e di altri ad essi correlati.
Esistono quattro principali “classi” di cannabinoidi: gli endocannabinoidi, i fitocannabinoidi, i cannabinoidi sintetici e i cosiddetti composti cannabimimetici (o endocannabinoidi-like).
Vediamoli nel dettaglio.
– ENDOCANNABINOIDI: vengono prodotti dall’organismo animale e vegetale. I principali rappresentanti sono:
- AEA (anandamide)
- 2-AG (2-arachidonoil-glicerolo)
Agiscono direttamente sui recettori CB1 e CB2 con un effetto pro-omeostatico per il mantenimento delle condizioni di equilibrio dell’organismo.
– FITOCANNABINOIDI: vengono prodotti dalle piante di genere “Cannabis”. I principali rappresentanti sono:
- THC (delta-9-tetraidrocannabinolo)
- CBD (cannabidiolo)
- CBG (cannabigerolo)
Hanno un’azione diretta sui recettori CB1 e CB2 e tramite interazione con gli endocannabinoidi. La pianta li produce come meccanismo di difesa contro parassiti, mentre nei mammiferi hanno una moltitudine di effetti benefici.
– CANNABINOIDI SINTETICI: sono prodotti tramite sintesi chimica (non esistono in natura). I principali rappresentanti sono il Dronabinol ed il Nabilone. Sono presenti in medicinali ad uso umano per il trattamento di nausea e vomito in pazienti che seguono terapie chemioterapiche.
– COMPOSTI CANNABIMIMETICI: sono prodotti dall’organismo animale e anche da alcune piante (leguminose, soia, arachidi…). Il principale rappresentante è:
- PEA (palmitoil-etanolamide)
Agisce tramite recettori PPAR-a o tramite interazione con gli endocannabinoidi. Ha un effetto pro-omeostatico mantenendo le le condizioni di equilibrio dell’organismo.
Fitocannabinoidi “famosi”: THC e CBD
Sono cannabinoidi di origine naturale, prodotti e contenuti nella pianta di Cannabis, alla quale devono il loro nome. Le varietà di questa pianta disponibili e prescrivibili sono molte e si differenziano per la loro composizione.
Quando si trattano prodotti di origine vegetale, non si considera un solo principio attivo, ma l’insieme di tutte le sostanze prodotte dalla pianta: il fitocomplesso.
Nel caso della cannabis il fitocomplesso è composto dai cannabinoidi, dai terpeni, dalle clorofille, dagli alcaloidi, e da altri gruppi di sostanze per un totale di più di 800 molecole.
Le più conosciute sono sicuramente il THC e il CBD. Va precisato che all’interno delle infiorescenze fresche di cannabis, i cannabinoidi sono nella loro forma acida (inattiva).
Sarà dunque compito del farmacista preparatore attivare i cannabinoidi e allestire preparati con specifiche metodiche in grado di garantire la qualità del prodotto finale.
Leggi anche: “Tutto quello che c’è da sapere sul CBD”
Principali indicazioni terapeutiche dei Fitocannabinoidi
- Trattamento del dolore (neuropatico, cronico e oncologico)
- Terapia oncologica integrata
- Osteoartrosi
- Dolori cartilaginei degli arti
- Disturbi comportamentali (ansia, stress)
- Epilessie farmacoresistenti
- Patologie immunomediate
Quali sono i dosaggi di riferimento per queste terapie?
La terapia va valutata caso per caso, in base alla patologia e alla soggettiva risposta del paziente. Con i nostri prodotti la terapia viene “cucita sul paziente, come un vestito su misura”.
I nostri consulenti sono sempre a disposizione per confrontarsi e supportare il medico per impostare la miglior terapia per ciascun paziente.
Ecco le varietà di CANNABIS MEDICA disponibili ad oggi in Italia:
- BEDROLITE: THC < 1%; CBD 9 %
- BEDIOL: THC 6,5 %; CBD 9 %
- FM2: THC 7,5-8 %, CBD 8-12 %
- BEDICA: THC 14 %, CBD < 1%
- FM1: THC 13-20 %, CBD < 1 %
- BEDROCAN: THC 22 %; CBD < 1 %
- VARIETA’ ALTO THC: THC 16-27 %; CBD < 1 %
Le disponibilità sono spesso soggette a variazioni e purtroppo anche a periodi di assenza di alcune infiorescenze, puoi contattarci in ogni momento per conoscere la situazione aggiornata in tempo reale.
In casi di carenza prolungata di alcune infiorescenze è possibile utilizzare quelle a disposizione, con l’aggiunta di CBD CBG e terpeni, al fine di “imitare” il profilo dell’infiorescenza mancante. Puoi contattare i nostri consulenti per maggiori informazioni.
Preparati a base di Cannabis medica
In medicina veterinaria sicuramente il farmaco che viene maggiormente preparato è l’ESTRATTO OLEOSO ottenuto per estrazione delle infiorescenze femminili, su prescrizione medica.
COME SI USA: la somministrazione avviene in gocce (preferibilmente direttamente sulla lingua). E’ necessario iniziare sempre con poche gocce ed attendere almeno 4-5 giorni di terapia prima di aumentarne il numero; sempre e comunque secondo le indicazioni del medico veterinario. E’ opportuno agitare il flacone prima dell’uso.
CONSERVAZIONE: questi estratto vanno conservati a temperature inferiori dei 25 gradi, spesso sono conservate in frigo P(non obbligatorio ma consigliato) in modo da garantire una stabilità dei cannabinoidi in soluzione fino a 3 mesi dalla data di preparazione. E’ possibile anche dividere l’olio in più flaconi al fine di congelare quelli che non si utilizzano e poterne allungare la scadenza
CONSIGLI UTILI: Per una corretta gestione della terapia è sempre consigliabile un inizio graduale a bassi dosaggi di cannabinoidi da iniziare nelle ore serali (quando è possibile tener monitorato l’animale). Porre maggiore attenzione ad estratti contenenti solo THC per il suo effetto psicotropo. Qualora non fosse possibile somministrare l’olio tal quale si potrebbe valutare di incapsularlo o di incorporarlo in bocconcini di cibo al gusto più gradito dall’animale.
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