Sclerosi Multipla: Cos’è e possibili trattamenti

Cos’è la Sclerosi Multipla

La sclerosi multipla è una patologia neurodegenerativa ad evoluzione progressiva e cronica che colpisce il sistema nervoso centrale. Poiché i nervi sono strutture estremamente sensibili e delicate, sono protetti da un rivestimento costituito da una sostanza denominata mielina. Nell’individuo affetto da sclerosi multipla si osserva una perdita di tale rivestimento che impedisce le corrette trasmissioni degli impulsi alle varie terminazioni nervoseSe nervi subiscono un danno, subentra un malfunzionamento delle regioni corporee controllate dai nervi interessati.

La patologia può svilupparsi a qualsiasi età, tuttavia insorge solitamente tra i 20 e i 40 anni, e circa due terzi delle vittime sono donne. Il decorso della sclerosi multipla è estremamente variabile a seconda dell’individuo e dipende principalmente da quali nervi vengono colpiti nonché dall’entità del danno.

Sintomi

La sclerosi multipla presenta un decorso ciclico di remissioni ed esacerbazioni (fasi di miglioramento e fasi di peggioramento). Il primo attacco e la situazione di aggravamento che segue possono essere limitati a sintomi di vista offuscata e stanchezza senza cause precise. Poiché tali sintomi sono vaghi e possono scomparire dopo un breve periodo e non presentarsi più per anni, è difficile diagnosticare la sclerosi multipla a uno stadio estremamente precoce.

La progressione della sclerosi multipla varia da persona a persona. Alcuni individui vanno incontro a una completa e definitiva remissione, mentre vi sono casi, altrettanto rari, in cui la malattia colpisce con gravità tale da causare danni significativi e permanenti fin dal primo episodio. La stragrande maggioranza dei soggetti si colloca in un punto intermedio fra i due estremi: molti si riprendono dalla prima forte esacerbazione e presentano recidive di moderata gravità all’incirca ogni dieci anni.  I sintomi possono manifestarsi singolarmente all’inizio e, successivamente, comparire a gruppi di due o più:

  • Stanchezza estrema
  • Vista offuscata
  • Vertigini
  • Disturbi del linguaggio
  • Paresi facciale
  • Insensibilità o astenia degli arti
  • Perdita dell’equilibrio
  • Scarsa coordinazione motoria
  • Nausea e vomito
  • Stipsi
  • Andatura barcollante
  • Tremori
  • Incontinenza fecale e urinaria
  • Cecità
  • Paralisi

Cause primarie

Il motivo per cui alcune persone subiscono una demielinizzazione delle guaine rimane un mistero, benché ci siano diverse teorie in merito. L’ipotesi prevalente indica la sclerosi multipla come una malattia autoimmune, in cui i leucociti (globuli bianchi) attaccano la mielina ritenendola una sostanza estranea all’organismo. Secondo un’altra teoria diffusa, la sclerosi multipla sarebbe causata da un virus o da un’infezione latente e, in effetti, i sintomi sono simili a quelli di un’infezione virale, tanto simili, che in un primo momento spesso il medico non è in grado di differenziare la diagnosi di sclerosi multipla a quello di stadio precoce da un attacco virale.

Sebbene la sclerosi multipla si stia manifestando con maggiore frequenza negli Stati Uniti, rimane una patologia rara in Oriente, nei paesi in via di sviluppo e nelle regioni tropicali. Alcuni studi dimostrano che nei soggetti che vivono in zone maggiormente esposte al sole il rischio di insorgenza è considerevolmente ridotto. Potrebbe dunque esistere una correlazione con la vitamina D, la cui sintesi è favorita dall’esposizione alla luce solare. Ogni volta che si evidenzia questo tipo di discrepanza geografica, ha senso esaminare lo stile di vita e i fattori ambientali quali possibili cause.
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È noto che un considerevole livello di stress e una dieta scarsamente equilibrata possono favorire le esacerbazioni , e anche le tossine ambientali, soprattutto i metalli pesanti, possono determinare sintomi analoghi a quelli della sclerosi multipla e danneggiare sia il DNA che la melina. Non ci sono certezze sulle cause della sclerosi multipla, ma ecco le ipotesi principali:

  • Infezione cronica (virale, batterica, da Candida)
  • Periodi di stress protratto
  • Squilibrio ormonale (ormoni dello stress)
  • Alimentazione poco equilibrata (soprattutto carenza di vitamina D)
  • Tossine ambientali
  • Metalli tossici
  • Allergie alimentari
  • Danno da radicali liberi
  • Immunizzazione

Trattamento

Ad oggi non esiste una vera e propria cura per la sclerosi multipla, poiché si tratta di una malattia irreversibile. Ci sono due tipologie di trattamenti pero: la prima include farmaci che modificare il decorso della malattia, l’altra invece interviene sui sintomi e sul miglioramento della qualità della vita del paziente.

La seguente lista è la raccolta di rimedi naturali ad azione farmacologica che si è visto avere un forte impatto sul miglioramento dei sintomi, rispettando l’equilibrio dell’organismo:

  • Cannabis terapeutica: Un recente studio ha analizzato il ruolo del CBD e THC nel trattamento della sclerosi multipla. L’analisi suggerisce che “i cannabinoidi possono aiutare a trattare il dolore neuropatico” nei pazienti affetti da sclerosi multipla, “come terapia aggiuntiva a trattamenti del dolore già stabiliti”. Nonostante molte ricerche sono ancora in corso per quanto riguarda l’impiego di questa terapia nel trattamento dei sintomi della sclerosi multipla, altrettante numerose ricerche mostrano l’efficacia di terapie a base di CBD e THC nella riduzione della spasticità causata da questa patologia.
    Un ruolo importante è svolto dal CBD che ha importanti funzioni di tipo immunoregolatorio, attraverso l’inibizione dei linfociti ad azione pro-infiammatoria favorendo una maggior produzione di linfociti ad azione regolatoria, stimolando inoltre le cellule immunitarie a produrre molecole antiossidanti e antinfiammatorie. 
  • Alimentazione: Le persone che soffrono di sclerosi multipla seguono molto spesso un alimentazione specifica, poiché diversi studi e testimonianze mostrano che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale per limitare notevolmente i sintomi e i periodi di peggioramento. È essenziale consumare cibi naturali e non lavorati industrialmente, includendo frutta e verdura di spiccata colorazione in quanto tali alimenti hanno un elevato contenuto di antiossidanti che combattono il danno cellulare provocato dai radicali liberi. Se si desidera combattere la sclerosi multipla, è necessario fornire all’organismo tutto l’aiuto possibile; evitare dunque zuccheri raffinati, cibi spazzatura contenenti conservanti e armoni, alcol e caffeina, che sottraggono all’organismo vitamine e minerali e aggravano le infiammazioni.
  • Olio di pesce: Gli acidi grassi di tipo Omega-3 riducono le infiammazioni e sono essenziali al corretto funzionamento delle fibre nervose e della mielina.
    Il dottor Roy Swank, docente di neurologia alla Scuola di Medicina dell’Università dell’Oregon, prescrisse a 150 pazienti affetti da sclerosi multipla una dieta speciale che prevedeva l’eliminazione di margarina, oli idrogenati e grassi vegetali idrogenati; i grassi saturi erano anch’essi limitati a 20 g al giorno o in quantità inferiore.
    La dieta includeva
    oli di origine vegetale, ricchi di acidi grassi polinsaturi e 5 g al giorno di olio di fegato di merluzzo. I pazienti dovevano mangiare pesce tre volte o più la settimana e consumare una normale quantità di proteine. I risultati mostrarono che, nel 95% delle persone con disabilità iniziali trascurabili che avevano adottato la dieta, il progresso registrato dalla malattia su un arco di tempo di trent’anni fu minimo o nullo.
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  • Vitamina B12: Questa vitamina compartecipa alla formazione della guaina mielinica e i medici nutrizionisti ritengono che sia utile per i soggetti affetti da questa patologia.

 

  • Fitosteroli e steroline: È stato dimostrato che tali sostanze chimiche naturali di origine vegetale ripristinano l’equilibrio del sistema immunitario nei soggetti affetti da malattie autoimmuni

 

  • Antiossidanti: La vitamina C e Vitamina E sono tra i più potenti antiossidanti.

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  • Ginkgo Biloba: esercita un effetto anti-ossidante sui nervi e migliora la circolazione sanguigna.

 

  • Ashwagandha: ripristina l’equilibrio degli ormoni dello stress.

 

Fonti

R.L. Swank, MD, B.B. Dugan, Effect of low saturated fat diet in early and late cases of multiple sclerosis, in The Lancet, vol. 336, n. 8706, 7 Luglio 1990, pp. 37-39, DOI:10.1016/0140-6736(90)91533-G

Methods Find Exp Clin Pharmacol 1995 Mar;17(2):83-88 “Protection of polyunsaturated fatty acids against iron-dependent lipid peroxidation by a Ginkgo biloba extract (EGb 761).” Dumont E, D’Arbigny P, Nouvelot A – Laboratoire de Neurosciences, Caen, France.

Amato L, Minozzi S, Mitrova Z, et al. Revisione sistematica sull’efficacia terapeutica e la sicurezza della cannabis per i pazienti affetti da sclerosi multipla, dolore neuropatico cronico e pazienti oncologici che assumono chemioterapie. E&P Rassegne e articoli anno 41 (5-6) settembre-dicembre 2017.

Haupts M, Vila C, Jonas A, et al. Influence of previous failed antispasticity therapy on the efficacy and tolerability of THC:CBD oromucosal spray for multiple sclerosis spasticity. Eur Neurol 2016;75(5-6):236-43.

 

CBD e Animali: Dermatite Atopica

Sono ormai note le proprietà benefiche che il CBD svolge sull’organismo umano (se vuoi approfondire leggi la nostra Guida sul CBD) ma oggi vi parleremo di come questa molecola può aiutare il vostro amico peloso in caso di dermatite atopica.

Il CBD è un cannabinoide contenuto all’interno della pianta di cannabis che, oltre a non dare nessun effetto psicotropo, grazie alle sue sue caratteristiche e potenzialità terapeutiche è diventato oggi un rimedio naturale ampiamente utilizzato.

Ma sugli animali? Anche se ci sono diversi studi e ricerche in corso per continuare a esplorare gli effetti di questa molecola sulle varie patologie, l’uso di prodotti a base di canapa è notevolmente aumentato da parte dei medici veterinari per via degli importanti riscontri positivi.

Il perché il CBD agisca così bene sugli animali è da ricercare nella funzione del Sistema Endocannabinoide, che non è presente solo nell’uomo ma anche in tutte (o quasi) le specie animali.

Cos’è il CBD?

Il CBD è oggi una delle molecole più studiate dalla comunità scientifica, in quanto ogni giorno si scoprono potenzialità terapeutiche e si dimostra l’efficacia per il trattamento di diverse patologie come:

  • Dolore e Osteoartrite: In uno studio pubblicato di recente sulla rivista ‘Frontiers in Veterinary Science’, è stata analizzata e dimostrata l’efficacia del CBD in cani affetti da Osteoartrite. Secondo i ricercatori, la somministrazione di olio contenente cannabidiolo, ha ridotto la sintomatologia dolorosa e migliorato le condizioni generali di tutti gli animali esaminati. Ad oggi, i farmaci di routine utilizzati nei cani con Osteoartrite sono i FANS, caratterizzati da effetti collaterali consistenti.
  • Disturbi infiammatori e allergici: Uno studio del 2012 (Campora et al.) ha invece evidenziato l’efficacia del CBD su disturbi allergici e infiammatori immuno-mediati come ad esempio la Dermatite Atopica, molto diffusa nei cani. Le proprietà antinfiammatorie e immunomodulatrici del CBD sono state intensamente dimostrate in centinaia di studi sugli esseri umani e dai risultati pubblicati dal team del dottor Campora, e sembrano confermarsi anche nella razza animale.
  • Ansia e stress post traumatico: Ansia da separazione, ansia sociale, comportamento aggressivo, fobie e viaggi di lunga distanza. Il CBD è noto per ridurre i livelli di ansia nelle persone, quindi non è una sorpresa che funzioni anche per i cani. L’uso del CBD può aiutare il tuo animale domestico a sentirsi più calmo e rilassato e associato ad una corretta riabilitazione comportamentale.
  • Epilessia e convulsioni: L’epilessia colpisce tra l’1 e il 5 % dei cani e ad oggi il trattamento terapeutico convenzionale è rappresentato da farmaci come il che possiedono non pochi effetti collaterali. Negli ultimi anni però, sempre più veterinari hanno iniziato a proporre ai proprietari di animali domestici un’altra valida opzione: il CBD. Il Veterinary Teaching Hospital della Colorado State University ha esaminato gli effetti del cannabidiolo sull’epilessia canina, e nonostante lo studio è ancora in fase di completamento, dai dati preliminari sono già emersi risultati più che promettenti.

L’olio di CBD Full Spectrum, oltre al CBD, contiene tantissime componenti come vitamine, minerali, clorofilla, terpeni, grassi essenziali, flavonoidi e altri cannabinoidi, rendendolo un rimedio completo. (Per sapere cosa significa Full Spectrum leggi questo articolo)

Come agisce il CBD sulla Dermatite atopica?

Come accennato precedentemente il CBD agisce sugli animali attraverso il sistema endocannabinoide, esattamente come avviene sul corpo umano. Questo sistema svolge specifici compiti nei vari tessuti, anche se in tutti i casi c’è sempre l’obiettivo comune del mantenimento di un ambiente interno il più possibile stabile rispetto alle oscillazioni provenienti dall’esterno. Per rendere possibile questo processo di mantenimento dell’omeostasi, il nostro organismo (e anche quello dei nostri amici a 4 zampe) produce già delle sostanze chimiche simili ai cannabinoidi, chiamate infatti endocannabinoidi.

Quindi, perché dovremmo ricorrere a un prodotto esterno come il CBD? Perché il corpo non sempre produce endocannabinoidi oppure ne produce in quantità insufficiente affinché tutti i cicli fisiologici funzionino al meglio.

Ecco perché il CBD aiuta a riequilibrare l’organismo dell’animale in maniera efficace e del tutto naturale.

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Il CBD si lega soprattutto ai recettori CB-2, presenti nei sistemi periferici del nostro corpo e in particolare in quello immunitario. Un motivo per cui risulta così efficace contro la dermatite è sicuramente dato dal fatto che i recettori CB1 e CB2 sono presenti anche a livello di cute. Il sistema endocannabinoide presente a livello di cute influenza l’omeostasi della cute, la crescita dei peli, agisce a livello di infiammazione e nella guarigione delle ferite.

Per questo l’olio di CBD è spesso utilizzato in caso di problemi infiammatori, dermatiti atopiche, granuloma eosinofilico nel gatto, e in lesioni secondarie da stress (il classico cane che si crea una lesione continuandosi a leccare).

Diversi pazienti a 4 zampe che assumevano CBD per altre patologie, hanno comunque riscontrato un miglioramento a livello di cute che risultava più sana e con un manto più folto e lucente.

Il CBD è sicuro per gli animali?

Nonostante si tratti di un principio estratto da una pianta, è sempre necessario consultare il veterinario prima di somministrarlo all’animale.

Inoltre, negli ultimi anni si è assistita a una vera e propria esplosione di prodotti a base di CBD sul mercato. Essendo però un mercato ancora non propriamente regolamentato, un gran numero di prodotti CBD può contenere ingredienti e allergeni non elencati sulle loro etichette, così come CBD di scarsa qualità. Il danno in questo caso, oltre a uno spreco di denaro, èn quello di somministrare un prodotto non efficace a un animale con problemi di salute e perdere fiducia in queste terapie che potrebbero essere invece di grande aiuto.

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Vari studi che hanno analizzato la composizione di prodotti a base di cannabis o di cannabinoidi venduti sul mercato USA, sia per uso umano che veterinario, hanno rivelato che in molti casi la concentrazione di cannabinoidi riportata in etichetta (principalmente THC e CBD) non corrispondeva alla reale concentrazione e in vari prodotti sono state trovate tracce di pesticidi, solventi e perfino metalli pesanti.

E’ dunque responsabilità del padrone informarsi e scegliere il prodotto migliore per il proprio amico a 4 zampe.

Per qualsiasi informazione sui prodotti a base di CBD e Cannabinoidi contattaci qui!

Fonti

Gamble L-J, Boesch JM, Frye CW, Schwark WS, Mann S, Wolfe L, Brown H, Berthelsen ES and Wakshlag JJ (2018) Pharmacokinetics, Safety, and Clinical Efficacy of Cannabidiol Treatment in Osteoarthritic Dogs. Front. Vet. Sci. 5:165. doi: 10.3389/fvets.2018.00165

Cabral GA, Griffin-Thomas L. Emerging role of the cannabinoid receptor CB2 in immune regulation: therapeutic prospects for neuroinflammation. Expert Rev Mol Med. (2009) 11:e3. doi: 10.1017/S1462399409000957

Campora L, Miragliotta V, Ricci E, Cristino L, Di Marzo V, Albanese F, et al. Cannabinoid receptor type 1 and 2 expression in the skin of healthy dogs and dogs with atopic dermatitis. Am J Vet Res. (2012) 73:988–95. doi: 10.2460/ajvr.73.7.988

Conzemius mg, Evans RB. Caregiver placebo effect for dogs with lameness from osteoarthritis. J Am Vet Med Assoc. (2012) 241:1314–9. doi: 10.2460/javma.241.10.1314

Brown DC, Boston RC, Coyne JC, Farrar JT. Ability of the canine brief pain inventory to detect response to treatment in dogs with osteoarthritis. J Am Vet Med Assoc. (2008) 233:1278–83. doi: 10.2460/javma.233.8.1278

Effetto Entourage e Cannabis – Cos’è?

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Oggi sempre di più si sente di parlare di Cannabis Terapeutica e dei suoi effetti terapeutici.

Se da una parte sappiamo che la maggior parte delle persone conosce ancora la cannabis solo per il THC, ovvero il cannabinoide che fa ‘sballare’, la bella notizia è che in questi ultimi anni, a partire dalla scoperta del Sistema Endocannabinoide, sempre più studi e ricerche scientifiche hanno esplorato gli effetti farmaceutici di questa pianta ed evidenziato l’enorme potenziale terapeutico del CBD (cannabinoide che non ha nessun effetto psicotropo), stravolgendo tutto quello che sapevamo su questa pianta.

Nonostante gli enormi progressi ancora oggi c’è molta confusione su quale cannabinoide svolga quali effetti terapeutici, e soprattutto per quali patologie sia più indicata una terapia ad alto contenuto di CBD rispetto che di THC.

Generalmente parlando, la terapie ad alto contenuto di THC vengono indicate specialmente per controllare spasmidolore e aumentare l’appetito. Gli effetti di terapie con alto contenuto di THC includono: rilassamentosenso di serenità, sonnolenza, analgesia, stimolazione dell’appetito e rilassamento muscolare.

È importante sapere che questa molecola può causare anche diversi effetti collaterali, soprattutto se assunta in grandi quantità, come tachicardia, senso di ansia e paranoia, compromissione della capacità di movimento e della memoria.

 Il CBD, invece, non ha nessun effetto psicotropo, e terapie ad alto contenuto di CBD svolgono un’azione anti-infiammatoriaanalgesicaanti-psicoticaanti-epilettica e antiemetiche.

Alte percentuali di CBD vengono spesso impiegate per regolare l’umore e gli stati d’ansia, controllare i disturbi infiammatoriconvulsioninausea e dolore. A seconda della condizione, una concentrazione più o meno alta di THC potrebbe risultare necessaria per coadiuvarne gli effetti.

CBD oil 3,2% Farmacia San CarloPer sapere di più su questa potente molecola visita la nostra Guida sul CBD.

Cos’è l’effetto entourage?

L’effetto entourage afferma che il fitocomplesso della cannabis (il gruppo di sostanze chimiche delle piante di cannabis) è più efficace quando tutti i suoi composti agiscono all’unisono rispetto all’azione di un solo componente chimico nella sua forma isolata.

Possiamo paragonare l’effetto entourage a un orchestra che suona: è vero che i singoli strumenti producono un bel suono gradevole, ma l’effetto di Effetto entourage e componenti della cannabistutti gli strumenti che suonano all’unisono produrrà sicuramente un’armonia molto più orecchiabile e coinvolgente. Lo stesso vale per la Cannabis: tutte le sue componenti hanno effetti terapeutici, ma se agiscono in maniera sinergica gli effetti terapeutici saranno ampliati.

Uno degli esempi più noti dell’effetto entourage include la presunta capacità del CBD di frenare gli effetti negativi e psicotropi del THC, specialmente se consumato in alti quantitativi e da utenti inesperti. Un altro esempio è l’influenza dei terpeni sui diversi cannabinoidi; nel 2011 il dottor Ethan Russo pubblicò uno studio di ricerca intitolato “Taming THC: Potential Synergy Cannergy and Phytocannabinoid-terpenoid Entourage Effects”, dove  suggeriva che il terpene A-pinene potrebbe aiutare a ridurre la compromissione della memoria a breve termine a volte causata dal THC.

Ma quali sono le altre componenti della Cannabis?

Come avrete capito l’effetto entourage va ben oltre l’interazione tra THC eCBD, ma coinvolge tutte le componenti della cannabis:

  • Terpeni: Oltre ai cannabinoidi, i terpeni svolgerebbero il secondo ruolo per ordine d’importanza nell’effetto entourage. I terpeni sono composti aromatici contenuti nella cannabis che fungono da repellenti naturali contro gli insetti e le conferiscono il suo caratteristico odore, e si è visto che svolgono potenti effetti terapeutici. Si trovano anche in molte altre piante, fiori e frutti. (Leggi il sotto articolo sui Terpeni per saperne di più)Cannabinoidi contenuti dentro la cannabis terapeutica
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  • Cannabinoidi: I cannabinoidi sono composti chimici che agiscono principalmente sul sistema endocannabinoide (SEC), una rete di
    recettori di cannabinoidi distribuiti in tutto il corpo
    dei mammiferi e di altri animali. 
    I cannabinoidi che il nostro organismo produce, conosciuti anche come “endo”-cannabinoidi, sono prodotti per aiutare a regolare varie funzioni fisiologiche. Ma il nostro organismo può essere fortemente influenzato anche dai “fito”-cannabinoidi, quelli prodotti dalla pianta di cannabis.
    Ad oggi, oltre al THC e CBD, conosciamo oltre 100 cannabinoidi diversi. Tuttavia, gli studi che stanno cercando di chiarire fino in fondo le proprietà delle varie sostanze contenute nella cannabis sono ancora agli inizi, per cui sappiamo che c’è ancora tanto da imparare e scoprire su questa pianta.
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  • Flavonoidi: Studi scientifici hanno identificato già da un po’ di tempo numerosi effetti benefici che i flavonoidi possono esercitare sulla salute dell’uomo. Tra i più studiati, ma non sono gli unici, ricordiamo gli effetti antinfiammatori e antiossidanti.
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  • Amino acidi: Si occupano del ripristino e mantenimento del tono e della massa muscolare, migliorano la funzione cognitiva e incrementano le difese immunitarie; e questi sono solo alcuni dei benefici apportati dall’assunzione di amino acidi.
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  • Acidi grassi: Vantano di spiccate proprietà antiossidanti, immunomodulanti e antinfiammatorie; attualmente sono ancora oggetto di molti studi e ricerche scientifiche.
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  • Clorofilla: Attiva il metabolismo cellulare, rinforza le difese immunitarie, utile contro varie forme di anemia, favorisce la cicatrizzazione dei tessuti poiché migliora la circolazione sanguigna, migliora la contrazione cardiaca e si rivela utile soprattutto per gli sportivi aumentando la resistenza.

Prodotti spettro completo

Vale la pena ricordare che la ricerca relativa all’effetto entourage non è conclusiva. Nonostante vari studi scientifici e prove a sostegno della sua esistenza ad oggi è considerato più una teoria che un dato di fatto. Inoltre, dopo tutte le informazioni acquisite sull’effetto entourage, è logico pensare che i prodotti Full Spectrum (contenenti tutto il fitocomplesso) potrebbero essere più efficaci dei prodotti a base di THC, CBD, o terpeni isolati, tuttavia la risposta alle terapie a base di Cannabis è del tutto unica e varia da persona a persona. Per questo è fondamentale affidarsi ad un medico specialista che possa consigliare la soluzione più adatta alle varie esigenze.

Fonti

  • Russo EB. Taming THC: potential cannabis synergy and phytocannabinoid-terpenoid entourage effects. Br J Pharmacol. 2011;163(7):1344-1364. doi:10.1111/j.1476-5381.2011.01238.x – https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3165946/
  • Blasco-Benito S, Seijo-Vila M, Caro-Villalobos M, Tundidor I, Andradas C, García-Taboada E, Wade J, Smith S, Guzmán M, Pérez-Gómez E, Gordon M, Sánchez C. Appraising the “entourage effect”: Antitumor action of a pure cannabinoid versus a botanical drug preparation in preclinical models of breast cancer. Biochem Pharmacol. 2018 Nov;157:285-293. doi: 10.1016/j.bcp.2018.06.025. Epub 2018 Jun 27. PMID: 29940172. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29940172
  • Andre, Christelle M., Jean-Francois Hausman, and Gea Guerriero. “Cannabis sativa: the plant of the thousand and one molecules.” Frontiers in plant science 7 (2016): 19.
  • McPartland, John M., and Ethan B. Russo. “Cannabis and cannabis extracts: greater than the sum of their parts?.” Journal of Cannabis Therapeutics 1.3-4 (2001): 103-132.

L’importanza del Testosterone nelle donne

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Se diciamo Testosterone ci vengono subito in mente uomini muscolosi, pieni di peli, dalla voce profonda e con forti impulsi sessuali. Ma sapevate che in realtà il testosterone è un ormone fondamentale anche per le donne?

È vero che la donna ne produce molto meno rispetto l’uomo, ma quel quantitativo è indispensabile per garantirle benessere mentale e fisico. La cosa preoccupante, al giorno d’oggi, è che si continua ad ignorare l’importanza degli ormoni quando si parla di benessere, spacciando per normali i sintomi dovuti a squilibri a cui ci dicono che bisogna rassegnarsi e impararci a convivere.
Diverse pazienti con disturbi dell’umore o importanti problemi di aumento di penso che venivano trattati con farmaci e antidepressivi hanno riscoperto un’altra vita assumendo terapie Ormonali Bio-Identiche e andando a riequilibrare il loro profilo ormonale.

L’importanza del testosterone nella donna

Il Testosterone è un ormone sessuale identificato come maschile poiché presente in grandi quantità nell’uomo, ma indispensabile anche per la salute della donna.
Questo ormone non solo svolge un importante ruolo nella sfera sessuale, ma è anche definito l’ormone della personalità, poiché se in equilibrio ci dona una giusta carica di motivazione, confidenza e sensazione di piacevole benessere.

Giusto per intenderci, vi sono mai capitati giorni in cui vi guardate allo specchio e vi sentite forti, sexy e belle, ed altri invece in cui non vi vedete proprio e vi sentite demotivate, stanche e gonfie senza alcuna vera ragione? Ecco, questo è il potere che gli ormoni hanno su di noi.

Ecco alcune delle importanti funzioni che svolge il testosterone:
• Ci fa sentire belle, forti e confidenti
• Dona senso di potere e motivazione
• Aumenta il desiderio e soddisfazione sessuale
• Ha effetti anti-aging
Supporta il funzionamento cognitivo
• Aiuta a trasformare la massa grassa in massa magra
• Favorisce il dimagrimento
Mantiene la pelle elastica

Bassi valori di Testosterone

Secondo le statistiche* l’80% delle donne soffre di squilibri ormonali, e il 70% convive con i sintomi di questo squilibrio pensando che siano condizioni con cui bisogna imparare a convivere.
Inoltre, cali di testosterone possono iniziare a verificarsi già a 20 anni, dunque non riguarda solo le donne che si affacciano alla menopausa.

Ecco alcuni sintomi dovuti a un calo di Testosterone:
Aumento di ansia, sbalzi di umore e depressione: che sia chiaro, noi donne siamo regolate da diversi ormoni che fluttuano i loro livelli durante il ciclo mensile. Se a questa condizione ci aggiungiamo anche cali ormonali è molto facile che la situazione degeneri e improvvisi sbalzi d’umore, inspiegabili attacchi di ansia e una costante tristezza possano far parte delle nostre vite.

No ragazze, non c’è nulla di sbagliato in voi! Diciamo che è ‘solo tutta colpa degli ormoni’ di cui dobbiamo imparare a prenderci cura.

Difficolta a dimagrire e accumuli di grasso localizzato: il Testosterone è l’ormone che per eccellenza preserva la nostra massa magra, ovvero la muscolatura. Una percentuale ottimale di massa magra consenta al nostro metabolismo basale di essere più alto (ovvero l’energia che il nostro corpo brucia a riposo). Avere meno testosterone significa una progressiva perdita di massa muscolare che inevitabilmente porta ad un aumento di peso con anessa dificoltà a dimagrire.

No, non è normale aumentare repentinamente di peso duramente la menopausa.

Perdita di capelli e peli: questa condizione nella donna e una delle più evidenti condizioni di bassi livelli di Testosterone. Questo sintomo può manifestarsi anche in caso di alimentazione scorretta, forte stress o problemi di tiroide; dal momento che il Testosterone è responsabile della produzione e del mantenimento di capelli sani dovrebbe essere tra le prime cose da controllare in caso di perdita di capelli (perdere capelli in primavera e autunno è normale, quindi se si tratta di perdita di capelli stagionale integratori naturali possono fare al caso vostro).

Scarsa libido: Essendo un ormone sessuale influenza molto l’eccitazione e il desiderio sessuale. Come una reazione a catena, un basso livello di testosterone ci abbassa la libido, ci rende insoddisfatte del nostro aspetto fisico e ci spinge a non desiderare più rapporti intimi con il nostro partner. Ricordatevi che il benessere sessuale è importantissimo per il nostro benessere in generale.

Densità ossea: un’altra funzione del testosterone è il mantenimento di ossa forti; una carenza aumenta il rischio di friabilità ossea e osteoporosi.

Come aumentare il Testosterone in maniera naturale

L’alimentazione: l’importanza di una corretta alimentazione è oggi ampiamente riconosciuta per il mantenimento di un corpo sano. Se ne parla sempre di più soprattutto perché viviamo in una società in cui zuccheri e cibi altamente processati popolano gli scaffali dei supermercati e a noi sembra normale e corretto assumere tutti questi cibi ricchi di sostanze che intaccano i naturali processi del nostro organismo.
Prediligiamo una dieta equilibrata ricca di proteine, vitamine e grassi senza eccedere con i carboidrati (che non significa eliminarli completamente!!)

Attività fisica: assieme all’alimentazione sentiamo sempre parlare dell’importanza dell’attività fisica. Il movimento rappresenta la medicina naturale. Spesso ci diciamo che non abbiamo abbastanza tempo, e che a fine giornata dopo tutti gli impegni ci costa troppa fatica allenarci; non bisogna fare maratone o finire in gare di body building, anche solo 15 minuti al giorno di esercizi aerobici, come yoga, vanno benissimo.
Gli esercizi di forza rimangono i più indicati per l’aumento di testosterone.

Evita fumo ed eccesso di alcol: arrivati a questo punto avrete capito che per stare bene non esiste nessuna pillola nè bacchetta magica, ma una bona dose di buonsenso e amor proprio. Il fumo è nocivo e l’alcol può interferire con i processi naturali degli ormoni; non va eliminato, ma sicuramente moderato.

Prendetevi cura della vostra vita sessuale: fare sesso mantiene adeguati livelli di testosterone

Vitamine, minerali e integratori naturali: Vitamina C, Zinco, Magnesio e Vitamina B6 oltre a supportare moltissime funzioni dell’organismo sono utili per la produzione di testosterone.
Oltre a questi la Carnitina aiuta a bruciare massa grassa e convertirla in massa magra mimando l’effetto del testosterone, lo zenzero sembra aumentare in maniera naturale il testosterone e l’Ashwagandha oltre ad aiutare contro ansia e stress si è visto incrementa i livelli di testosterone.

Terapia a base di Ormoni Bio-identici

Quando i sintomi si fanno insostenibili e gli integratori naturali non aiutano lo squilibrio ormonale deve essere trattato con terapie ormonali per riequilibrare la situazione. In tal caso è opportuno rivolgersi a uno specialista e, dopo aver effettuato esami ormonali, andare a reintegrare gli ormoni in calo. Ad oggi, la terapia a base di Ormoni Bio-identici risulta essere la più sicura in termini di efficacia ed effetti collaterali minimi, in quanto si parla di ormoni di origine naturale che hanno una struttura chimica identica a quella umana.

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Fonti

Curarsi con gli Ormoni Naturali e Bioidentici – senza effetti collaterali’ della dottoressa Annelie Scheuernstuhl e la naturopata Anne Hild.

Northwell Health (2018) – Statistics of hormonal imbalance. https://www.northwell.edu/obstetrics-and-gynecology/fertility/expert-insights/11-unexpected-signs-of-hormonal-imbalance