Calo del desiderio sessuale? Troviamo una soluzione

Il calo del desiderio sessuale è dovuto da molti fattori. Lo squilibrio ormonale è uno dei principali fattori che può causarlo. Questo accade e si accentua soprattutto quando donne e uomini raggiungono rispettivamente menopausa ed andropausa. Il calo dei livelli di Testosterone, Progesterone ed Estrogeni ma anche squilibri degli ormoni Tiroidei possono essere causa del calo del desiderio sessuale. 

Il calo del desiderio sessuale, anche detto libido, è un problema molto diffuso che colpisce sia uomini che donna in seguito a cause di natura fisica o psicologica, che comporta un calo del desiderio sessuale. In questo articolo ti spiegheremo perché si verifica un calo del desiderio sessuale e le possibili soluzioni.

Prima cosa: capire la causa per trovare la soluzione

Perché il desiderio sessuale cala? Il calo della libido e del desiderio sessuale è un problema molto diffuso. E’ caratterizzato da un deficit o una totale assenza di fantasie e del desiderio di effettuare atti sessuali. E’ una situazione che crea disagio e sofferenza sia in chi la vive, sia nel partner. Le cause che lo generano sono di varia natura, le principali possono essere: 

Cause psicologiche

  • Difficoltà a raggiungere l’orgasmo
  • Mancanza di desiderio per assuefazione (rapporti duraturi nel tempo)
  • Conflitti di coppia
  • Stress dovuto a lavoro e vita familiare
  • Depressione

Cause fisiche

  • Squilibri ormonali 
  • Menopausa ed Andropausa
  • Assunzione di farmaci (esempio antidepressivi)
  • Malattie croniche
  • Abuso di alcool, fumo, cocaina, oppioidi etc
  • Patologie legate agli organi genitali

5 passi per contrastare il calo del desiderio sessuale

  1. Crea un quadro generale (Fisico e Psicologico) del problema avvalendoti di specialisti; 
  2. Affronta il problema insieme al partner in ogni sua fase;
  3. Se la problematica è di natura psicologica avvaliti della collaborazione di psicologi specializzati in sessuologia;
  4. Se di natura fisica avvaliti di Andrologi e Ginecologi

La soluzione al calo del desiderio sessuale

Nel nostro laboratorio possiamo preparare diverse soluzioni di terapie personalizzate, che devono essere prescritte dal medico e possono quindi tenere in considerazione le necessità del paziente, evitando eccipienti allergeni, adattandone la via di somministrazione o unendo più principi attivi.

Un nostro ramo di specializzazione sono gli ormoni Bio-Identici (BHRT), che a differenza degli ormoni sintetici, risultano essere identici alle molecole prodotte naturalmente dal nostro organismo, causando, quindi, molti meno effetti collaterali. L’obiettivo degli ormoni Bio-Identici è quello di aiutare l’organismo a ristabilire l’equilibrio ormonale e ripristinare i livello fisiologici ematici. Per accedere a questa terapie è necessario affidarsi ad un medico che conosca l’argomento, in modo da “cucire” la terapia sulla singola persona. Ogni individuo è diverso e anche la terapia integrativa deve seguire le sue necessità.

Sono diverse le formulazioni allestibili. Si va da creme vaginali in grado di aumentare il desiderio sessuale a ovuli vagianali capaci di ridurre la secchezza vaginale, ma anche formulazioni sublinguali in grado di garantire un assorbimento rapido minimizzando ancora di più l’insorgenza di effetti indesiderati. Confrontandoci quotidianamente con medici e pazienti forniamo, quando richiesto, materiale informativo per uso specialistico e allestiamo prodotti personalizzati.

I Terpeni: La nuova frontiera della Cannabis Terapeutica

Cosa sono i Terpeni ?

I terpeni sono composti vegetali che esistono in diversi tipi di piante e alcuni insetti; nonostante non siano molto conosciuti, sono le molecole che determinano i diversi odori e aromi delle piante. Di fatti, i terpeni in natura vengono prodotti per permettere alla pianta di difendersi da batteri, funghi e parassiti; grazie al loro aroma pungente le piante possono allontanare alcuni insetti, ed attirarne altri invece necessari per l’impollinazione.

Che differenza c’è tra terpeni e cannabinoidi?

I cannabinoidi sono composti chimici che si trovano principalmente all’interno della pianta di cannabis e dell’organismo dei mammiferi (conosciuti anche come endocannabinoidi). La particolarità dei terpeni della cannabis è che vengono prodotti dalle stesse ghiandole che producono CBD e THC, ma nonostante questo fino poco tempo fa era poca l’attenzione che ricevevano da parte di ricercatori; per questo motivo, solo nell’ultimo periodo si sono fatte importanti scoperte che hanno portato alla luce il loro importante ruolo nell’effetto entourage della pianta.

A differenza del CBD e del THC, che sono esclusivi della pianta di cannabis,  i terpeni si trovano in molte piante; questo spiega anche il perchè cannabinoidi e terpeni interagiscono con il corpo in modi totalmente diversi. Recenti ricerche scientifiche hanno mostrato come i terpeni siano in grado di modulare le attività dei fitocannabinoidi, offrendo benefici nel trattamento del dolore, infiammazione, depressione, ansia dipendenze ed infezioni fungine o batteriche.

Quanti e quali terpeni esistono?

I terpeni, che non hanno nessun effetto psicoattivo, possono agire in maniera più delicata alterando il tono dell’umore grazie all’interazione con i sistemi serotoninergico e dopaminergico.

Ad oggi si sono scoperti quasi 100 terpeni diversi, ed ogni infiorescenza di cannabis presenta combinazioni e quantità che possono variare significativamente.

Tuttavia, i terpeni più ricorrenti e presenti in quantità più significative sono:

  • Mircene –  svolge un’azione rilassante ed aiuta in situazioni ansia, insonnia e stress
  • Limonene – aiuta la digestione e la tonicità dell’organismo in casi di cattiva digestione, depressione e stanchezza fisica mentale
  • Linalolo –  esercita un effetto calmante allievando stress, irritabilità e senso di agitazione
  • Betacarofilene – è un terpene che aiuta ad aumentare il benessere della persona intervenendo su problemi cutanei (come acne, psoriasi, dermatiti) e di dolori muscolari e articolari
  • Beta Pinene – apporta beneficio all’apparato respiratorio aiutando contro raffreddori, asma, e sinusititerpeni

Perché i Terpeni rappresentano la nuova frontiera della Cannabis Terapeutica?

Da quando i ricercatori hanno iniziato a condurre ricerche sull’effetto dei terpeni, sono state molte le scoperte fatte che hanno ampliato sempre di più le conoscenze sulla pianta di cannabis.

La scoperta di una relazione sinergica tra cannabinoidi e terpeni ha visto nello scenario della cannabis medica un’evoluzione che ha portato all’allestimento di terapie sempre più personalizzate.

Secondo i risultati di prime ricerche condotte, il Limonene ha la capacità di aumentare gli effetti antiossidanti del THC, mentre il Linalolo potrebbe migliorare le proprietà miorilassanti, e aumentare l’effetto del CBD contro il nervosismo. E’ facile credere dunque che molti pazienti stiano rivolgendo grande attenzione a terapie a spettro completo che contengono molto di più dei soli cannabinoidi.olio CBD 5% Farmacia San Carlo

Fonti

Cannabis Pharmacology: The Usual Suspects and a Few Promising Leads – PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov

Taming THC: potential cannabis synergy and phytocannabinoid-terpenoid entourage effects https://www.ncbi.nlm.nih.gov

 

 

Dolore Neuropatico: Cos’è e come si tratta?

Rappresentazione del sistema nervoso di un uomo che accura dolore

“Il dolore dell’anima è più grande che la sofferenza del corpo.”

(Publilio Sirio)

Il dolore è un messaggio di allarme, che come tale avverte l’organismo del potenziale pericolo o del reale danno. Quando fattori esterni, patologie o danni fisici danneggiano il sistema di percezione, i neuroni ed i recettori periferici restano in un costante stato di segnalazione.

Il dolore neuropatico è la sensazione cronica di sofferenza, causata da un falso impulso che dai neuroni o da zone periferiche raggiunge il cervello. Questi segnali errati sono causati da un danno ai neuroni o ad una zona vicina che diventa particolarmente sensibile.

La percezione del dolore che ne risulta varia da persona a persona ed è principalmente legata alla condizione generale ed alle cause, in genere la sensazione è di bruciore o di scosse elettriche; la sensazione e la risposta è talmente intensa da creare intenso dolore al minimo contatto.

Cause del dolore neuropatico o perché si verifica

Il dolore neuropatico periferico, o dolore neuropatico cronico, è derivante da danni prodotti ai nervi periferici. Questi danni possono essere il risultato di:

  • Squilibri nutrizionali
  • Alcolismo
  • Tossine
  • Infezioni
  • Autoimmunità
  • Malattie, come l’insufficienza renale o il cancro
  • Trauma ai nervi

Possibili Trattamenti

Dato che le risposte agli stimoli dolorosi sono multifattoriali e dipendono principalmente dall’origine e dalla causa patologica scatenante, le metodiche ed i trattamenti sono diversi e variano da individuo ad individuo.

Grazie al Laboratorio Galenico della Farmacia si possono allestire preparati in forme e dosaggi personalizzati. Alcune delle molecole allestite sono:

Trattamenti Topici:

  • Amitriptilina
  • Lidocaina
  • Mannitolo
  • Artiglio del Diavolo
  • Cannabinoidi
  • Capsaicina
  • Diclofenac

Trattamenti Orali:

  • Cannabinoidi
  • Destrometorfano
  • N-Acetilcarnitina
  • Acido Alpha Lipoico
  • Curcuma

Alcune delle terapie sopra riportate necessitano di ricetta medica. Rimaniamo a disposizione per qualsiasi chiarimento.

Terapie veterinarie orali: basta lotte con il proprio animale per somministrargli la terapia

“Il nostro amore per gli animali si misura dal lavoro che siamo disposti ad affrontare per loro”

Un farmaco ad uso veterinario non è molto diverso da uno ad uso umano, però necessità di qualche accorgimento e stratagemma che lo renda più facile da somministrare, dosare e rispetti i gusti dei nostri animali.

La maggiore difficoltà che i nostri pazienti lamentano quando si parla di farmaci ad uso veterinario, è la difficoltà di dosare il prodotto o la difficoltà nel farlo assumere per bocca dall’animale. Il farmaco galenico veterinario allestito dai nostri Farmacisti è pensato per essere assunto dall’ animale, che normalmente non deglutisce volontariamente una compressa o una capsula che non gradisce.

Il miglior modo per farlo è quello di usare eccipienti buoni, con vari sapori per assecondare i gusti dell’animale rendendo piacevole l’assunzione di integratori e farmaci.

Esistono una grande varietà di metodi per somministrare i farmaci ai nostri amici animali, l’importante è seguire sempre le indicazioni del veterinario e del farmacista, che troveranno la soluzione migliore per aiutarvi a migliorare le terapie. Alcuni esempi:

Capsule apribili pre-dosate:

Ogni capsula contiene la giusta quantità di principio attivo prescritto, mescolato con aromi gustosi e graditi dall’animale. Usando aromi liofilizzati, il contenuto della capsula può essere aperto ed aggiungendo una piccola quantità di acqua si crea una comoda polpetta appetibile sicuramente gradita e preferita alla capsula rigida.

Paste aromatizzate appetibili:

Il principio attivo viene opportunamente veicolato e dosato a seconda delle indicazioni mediche, la comodità è quella di poter somministrare la giusta quantità attraverso l’uso di una siringa dosatrice graduata. Facile da dosare, comoda e gustosa.

Capsule gastroresistenti aromatizzate:

Capsule ricoperte da un film gastroresistente importante per veicolare farmaci sensibili e facilmente degradabili dall’acida dello stomaco, va sempre ingerita intera per evitare di danneggiare l’involucro esterno protettivo.

Compresse semplici o spatole:

Sono compresse semplici aromatizzate con diversi aromi in base alle necessità ed all’animale a cui è necessario somministrarle. Sono di piccole dimensioni, gustose ed hanno la comodità che possono essere anche masticate senza danneggiare o ridurre la loro efficacia.

Soluzioni o sciroppi aromatizzati:

Soluzioni aromatizzate contengono la dose di farmaco prescritta, viene dosato in gocce o con opportuna siringa dosatrice a seconda dell’indicazione medica. Questa forma è spesso usata in animali di piccola o media taglia con problemi di deglutizione. È la forma preferita per somministrare farmaci ad uccelli, tartarughe e altri animali con esigenze particolari.

Terapie galeniche veterinarie

Nel nostro laboratorio allestiamo tantissime preparazioni galeniche veterinarie per esigenza di qualsiasi tipo; le terapie galeniche devono sempre essere prescritte dal veterinario.

Alcuni dei principi attivi comunemente veicolati tramite preparazioni orali sono

  • Omeprazolo
  • Famotidina
  • Amlodipina
  • Itraconazolo
  • Metronidazolo
  • Betanecolo
  • Fenossibenzamina
  • Fenobarbitale
  • Doxiciclina
  • Metronidazolo
  • Ketoconazolo
  • Cloramfenicolo
  • Trilostano
  • Fludrocortisone acetato
  • Tilosina
  • Gabapentin
  • Ketoconazolo
  • Ranitidina

Stai cercando una molecola che non hai trovato nell’elenco? Contattaci e ti forniremo le informazioni di cui hai bisogno!

GEL PLO Transdermico: assumere il Farmaco tramite una Crema

GEL PLO Transdermico: assumere il Farmaco tramite una Crema

Non è sempre facile assumere una medicina, lo sappiamo tutti. Può essere un liquido amaro, una compressa troppo grossa oppure può esserci difficoltà a somministrarlo in quanto il paziente non è collaborativo. Sia nel mondo umano, che nel mondo animale, una nuova ed innovativa via di somministrazione dei principi attivi è il GEL PLO transdermico. Questa formulazione permette di inglobare al suo interno principi attivi per essere poi assorbiti in maniera rapida mediante un semplice massaggio in un area irrorata del nostro corpo. 

Come funziona il GEL PLO transdermico?

Una delle principali funzioni della pelle è proprio quella di proteggere il nostro organismo da agenti esterni. La maggior parte di creme che si utilizzano (praticamente tutte le creme cosmetiche) sono ad uso topico, ovvero penetrano solo tra gli strati superficiali della pelle senza mai entrare nel circolo sanguigno. A differenza delle normali creme che agiscono sullo strato superficiale della pelle, la crema transdermica penetrate nell’epidermide ed entra in circolo attraverso il flusso sanguigno.

La somministrazione dei farmaci per via transdermica permette l’assunzione di un principio attivo per via cutanea garantendo lo stesso assorbimento che si ottiene per via orale, ma evitando i diversi ostacoli (come l’effetto di primo passaggio, ovvero quando la bio-disponibilità del farmaco viene ridotta in modo consistente prima che esso raggiunga e si distribuisca in tutto l’organismo). 

Perché si utilizza una crema invece di una pillola?

In campo veterinario è facile immaginare quanto sia più facile massaggiare sull’orecchio di un gatto (il paziente più tremendo a detta dei veterinari e dei proprietari) il farmaco piuttosto che rincorrerlo per tutta la casa con la compressa in mano. In campo umano sono molteplici i motivi che richiedono l’utilizzo di questa formulazione: 

  • Evitare il metabolismo di primo passaggio. Una compressa o una capsula assunta per bocca comporta sempre una perdita del principio attivo in quanto viene metabolizzato dal fegato ancor prima di esplicare il suo effetto farmacologico all’interno dell’organismo;
  • Garantire una rapido picco ematico del principio attivo. La concentrazione all’interno del sangue raggiunge velocemente valori importanti;
  • Sostituire formulazioni che venivano prodotte dalle aziende farmaceutiche in cerotti trasdermici, ora non più presenti in commercio.

Quali principi attivi vengono utilizzati?

Nel mondo umano:

Anche nel mondo umano i principi attivi utilizzati sono veramente tanti. Quelli più utilizzati sono: 

  • Scopolamina (contro il mal d’auto, mal d’aereo e mal di mare);
  • Estratti vegetali;
  • CBD;
  • Lidocaina;
  • Gabapentin;
  • Prilocaina;
  • Tetracaina;
  • Amitriptilina;
  • Sildenafil;
  • Tadalafil.

Nel mondo animale:

In base alle singole esigenze vengono allestiti preparati a dosaggi personalizzati di principi attivi. Sono molto numerosi quelli utilizzati in campo veterinario in gel PLO transdermici. Quelli più utilizzati sono: Metimazolo, Fluoxetina, Atenololo, Amlodipina, Gabapentin.

Basta un poco di zucchero e la pillola va giù? No…basta un bel massaggio e il principio attivo si assorbe sempre più.

Secchezza vaginale: dal Problema alla Soluzione

Secchezza vaginale: dal Problema alla Soluzione

La secchezza vaginale è un problema piuttosto comune tra le donne, e quando si parla di menopausa si traduce in una riduzione della normale lubrificazione vaginale, che oltre a poter dare una generale sensazione di fastidio, rende spesso dolorosi i rapporti intimi con il proprio partner.

Le cause alla base possono essere molteplici, l’importante è individuarle per trovare una soluzione efficace e quanto più definitiva. Fortunatamente il problema della secchezza vaginale può essere risolto attraverso l’utilizzo di appositi lubrificanti prodotti in farmacia o attraverso soluzioni più innovative.

Le cause della secchezza vaginale

La causa principale alla base della secchezza vaginale è l’atrofia, ovvero un ispessimento e infiammazione della mucosa che normalmente lubrifica la vagina. Questa condizione può colpire in diversi momenti della vita di una donna, ad esempio durante la gravidanza e l’allattamento, nei periodi prima e durante la menopausa, ma anche in giovane età per via di squilibri ormonali. 

Spesso quando si parla di secchezza vaginale si incolpa l’insufficiente eccitazione sessuale, che spesso è comunque collegata a fattori psicologici; chiaro il poco eccitamento non permette alla vagina di lubrificarsi correttamente, ma la condizione di secchezza ripetuta e continua nel tempo si verifica principalmente a causa di squilibri ormonale e, difatti, in ginecologia la secchezza vaginale viene tipicamente collegata alla carenza degli estrogeni: ormoni femminili essenziali per la fertilità e la buona salute corpo femminile.

Con la loro azione, gli estrogeni mantengono il pH locale a valori leggermente acidi (intorno a 4.5), stimolano le secrezioni e mantengono la normale elasticità dei tessuti.

I sintomi legati alla secchezza vaginale

I sintomi legati alla secchezza vaginale sono diversi, ma dal momento che ognuno di noi è unico, è possibile vivere questa condizione e sperimentare sintomi diversi rispetto altre donne; solitamente, i sintomi più comuni sono: bruciore intimo, prurito, sensazione continua di dover urinare spesso, difficoltà durante il rapporto e talvolta piccoli sanguinamenti.

Un rimedio per la secchezza vaginale

Per trattare la secchezza vaginale i medici posso avvalersi di diversi trattamenti; questi spaziano da rimedi naturali a vere e proprie soluzioni farmacologiche. Sia in un caso sia nell’altro lo scopo di queste terapie è quello di aumentare i livelli di estrogeni nel sangue per aumentare la lubrificazione della mucosa vaginale. La somministrazione di Ormoni Bio-Identici a livello topico è uno degli approcci d’elezione per il trattamento della secchezza vaginale. 

Nel nostro laboratorio siamo in grado di realizzare preparazioni personalizzate seguendo la ricetta del medico, utilizzando quindi i principi attivi da lui selezionati (come estriolo e testosterone bioidentico) e sviluppare un lipogel vaginale in grado di veicolare localmente queste molecole. 

Il lipogel è una soluzione ottima per questo tipo di patologie poiché offre un rapido assorbimento ed effetto locale, è di facile somministrazione, ha un alta compliance ed è possibile associare più principi attivi.

Micropam® mancante: Il nostro laboratorio ha la soluzione

Micropam® mancante: Il nostro laboratorio ha la soluzione

Cos’è il Diazepam e a cosa serve?

Recentemente il prodotto Micropam® non è più reperibile nelle farmacie. Si trattava di una soluzione rettale largamente utilizzata come antiepilettico per soggetti in giovane età e come sedativo prima di esami e trattamenti esplorativi la cui carenza è iniziata durante il settembre dello scorso anno e persiste, secondo l’AIFA, a causa di problemi produttivi della ditta produttrice del farmaco.

Il medicinale Micropam® contiene il principio attivo diazepam, che appartiene a un gruppo di medicinali noti come benzodiazepine. Questo medicinale è indicato:

  • Come antiepilettico per il trattamento di convulsioni incluse le convulsioni febbrili nei bambini, caratterizzate da una contrazione rapida e involontaria dei muscoli;
  • Come sedativo prima di esami e trattamenti esplorativi.

Perché non è più disponibile il farmaco commerciale (Micropam®)?

Al momento non è dato sapersi se e quando il Micropam®  tornerà disponibile in Italia. La carenza di tale farmaco sta creando un forte disagio per molti pazienti epilettici che si trovano sprovvisti di un medicinale per loro essenziale per vivere in modo sicuro e tranquillo. Sono infatti centinai i pazienti che si sono trovati a dover fronteggiare questa situazione difficile; tra questi anche molti genitori con bambini epilettici, in quanto il bimbo deve sempre portare con sé i farmaci necessari, sia nei giorni scolastici che in caso di attività extrascolastiche. 

Quale soluzione per questa situazione?

Come si può evincere da quanto detto finora, il problema risulta essere di grande importanza per molte persone, e necessita di una soluzione nel più breve tempo possibile. A tal proposito la nostra farmacia si è attivata per la produzione di un medicinale galenico a base di Diazepam, lo stesso principio attivo del Micropam®. Possono essere allestite supposte o microclismi.

Gli organi competenti hanno suggerito ed esortato i laboratori di produzione di prodotti galenici, come il nostro, a produrre un medicinale a base di Diazepam alla stessa concentrazione e via di somministrazione del prodotto Micropam®.

Per ordinare il prodotto è necessaria una ricetta medica non ripetibile con riportato il dosaggio del Diazepam, la forma farmaceutica (supposte o microclismi) e il numero di queste. Inviandocela tramite mail, whatsapp o tramite il form del sito internet concorderemo assieme la consegna del preparato.

L’allarmante problematica sviluppatasi solamente l’anno scorso sembra quindi essere una situazione con una soluzione; con il sollievo di tutti i soggetti che soffrono di epilessia o sono legati a persone con questa patologia.

Pillole di Iodio e Emergenza nucleare: ecco cosa c’è da sapere

pilloliera contenente pillole di iodio

Già utilizzate durante gli incidenti che hanno coinvolto centrali di energia nucleare negli impianti di Chernobyl nel 1986 e di Fukushima nel 2011, è nuovamente caccia alle pillole di iodio a seguito della paura innescata dall’invasione russa in Ucraina, nella speranza siano utili come protezione in caso di conflitto nucleare.

Cosa sono le pillole di iodio anti radiazioni e come funzionano?

Il professore Alfredo Pontecorvi – Direttore della U.O.C. di Medicina Interna, Endocrinologia e Diabetologia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e Professore Ordinario di Endocrinologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – spiega che le pillole di iodio sono compresse,  o anche soluzioni di ioduro di potassio, che servono a saturare l’organismo di iodio in modo da impedire l’assorbimento di iodio radioattivo soprattutto da parte della tiroide, ma anche dalle ghiandole salivari o dalla mammella in corso di allattamento. L’eccesso di iodio non radioattivo compete con lo iodio radioattivo impedendone l’assorbimento all’interno delle cellule ed evitando di causare danni da radiazioni. La somministrazione di iodio ‘buono’ per bloccare l’assorbimento intratiroideo di iodio radioattivo è una profilassi prevista da tempo in caso di incidenti nucleari e utilizzata con ottimi risultati a Fukushima nel 2011 o dalla Polonia dopo l’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl nel 1986

Quali possono essere gli effetti collaterali?

Questo medicinale deve essere assunto su indicazione e supervisione specialistica per accertarsi che ce ne sia effettivo bisogno ed evitare di andare incontro a diversi effetti indesiderati.

Di fatti, se si ingerisce per un determinato periodo di tempo una quantità di iodio superiore alla dose raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità c’è il rischio di sviluppare una tiroidite cronica autoimmune (tiroidite di Hashimoto) in cui la tiroide viene progressivamente distrutta generando una condizione di ipotiroidismo; nei soggetti che sono invece a rischio di ipertiroidismo assumere un eccesso di iodio può essere ancora più pericoloso perché potrebbe scatenare forme violente di ipertiroidismo e indurre gravi aritmie cardiache.

E’ importante dunque evitare il fai-da-te, specialmente quando c’è la salute di mezzo, e affidarsi a medici di fiducia che sappiano consigliarci al meglio per la nostra salute.

Lozenges sublinguali: Un’innovativa via di somministrazione

Lozenges sublinguali: Un’innovativa via di somministrazione

Cosa sono e come funzionano le Lozenges?

Le Lozenges sono un’innovativa forma farmaceutica ad assorbimento sublinguale. Questa forma farmaceutica, oltre ad essere molto simile ad una caramella, risulta essere molto valida sopratutto grazie all’assenza di tutti gli eccipienti che sono normalmente contenuti nelle classiche compresse, come ad esempio il lattosio o il saccarosio.

Molto spesso nelle terapie che vengono assunte per via orale si va incontro al problema dell’effetto di primo passaggio, ovvero quando la bio-disponibilità del farmaco viene ridotta in modo consistente una volta ingerito prima che esso raggiunga e si distribuisca in tutto l’organismo; questa problematica viene evitata grazie all’innovativa forma farmaceutica delle Lozenges, che sfruttando l’assorbimento sublinguale, evita il metabolismo del fegato garantendo un assorbimento ottimale dei principi attivi.

Come assumono le Lozenges?

Le Lozenges, vengono somministrate attraverso un sistema sublinguale, che consiste nel posizionare il preparato sotto la lingua e aspettare che venga disciolto dopo poco tempo: è una forma di assunzione molto rapida e quindi molto più potente rispetto alla tradizionale compressa, in quanto permette al principio attivo di entrare in circolo più velocemente, massimizzandone la quantità assunta.

Per assumere una Lozenges basta somministrare la ‘caramella’ direttamente sotto la lingua, o tra i denti e le gengive;  il medicinale viene a contatto con la membrana mucosa e sciogliendosi sotto alla lingua i principi attivi vengono assorbiti dai vasi sanguigni presenti sotto la lingua, mettendo subito in circolo i principi attivi somministrati.

Quali vantaggi offrono le Lozenges sublinguali?

Tra i vantaggi offerti da questa innovativa forma farmaceutica troviamo la possibilità di essere assunta da pazienti affetti da diabete, da vegani o da soggetti intolleranti o allergici agli eccipienti normalmente utilizzati per lo sviluppo di medicinali, come il saccarosio o il lattosio. 

Un altro vantaggio è che il medicinale evita completamente il metabolismo di primo passaggio operato dal fegato e quindi vengono assorbiti i principi attivi in maggior quantità.

Non meno importante, la possibilità di aromatizzare a piacimento il medicinale, rendendo la somministrazione / assunzione ancora più semplice e gradevole, soprattutto nei bambini.

Quali sono le migliori preparazioni per le lozenges?

Tutte le preparazioni che richiedono un assorbimento sublinguale sono indicate per questa forma farmaceutica. L’utilizzo di questa forma farmaceutica può essere applicata ad una grande quantità di principi attivi, come gli Ormoni Bioidentici (DHEA, Estrogeni, Progesterone, Testosterone, Prognegnolone), il CBD (Cannabidiolo), il Sildenafil o il Tadalafil e tanti altri.

Come vanno conservate le lozenges?

Per conservare le Lozenges non sono necessarie particolari precauzioni, ma è consigliato conservarle ad una temperatura non superiore ai 25°, preferibilmente in un ambiente fresco, asciutto e lontano da fonti di calore.

 

Olio CBD ad uso Veterinario

Olio CBD ad uso Veterinario

Il CBD ad uso veterinario è sempre di più sotto i riflettori per le sue enormi potenzialità terapeutiche. Questa molecola naturalmente presente nella pianta di Cannabis, fa parte della famiglia dei cannabinoidi assieme al “famoso” THC (molecola psicotropa), THCV, CBG, CBN, CBV e tanti altri. 

CBD ad uso veterinario

1- CBD di grado farmaceutico con obbligo di prescrizione medica

Il CBD è un componente non psicoattivo della cannabis, che attraverso processi di estrazione permette di ottenere dei cristalli puri al 99,5%, chiamato CBD puro o di grado farmaceutico.

Si tratta di CBD di altissima qualità che lo rende idoneo ad essere utilizzato per la produzione di farmaci galenici.

La grande importanza che il CBD (Cannabidiolo) sta assumendo da un punto di vista terapeutico è dovuta principalmente a due motivi: 

  • Da un punto di vista farmacologico ha numerose applicazioni cliniche anche per la sua mancanza di effetti psicotropi (a differenza del THC);
  • Da un punto di vista normativo non segue l’iter burocratico prescrittivo delle infiorescenze di cannabis, e non essendo uno stupefacente è sufficiente redigere una REV.

2- CBD da Canapa light

L’utilizzo della canapa light (CBD Oil) rappresenta oggi un fenomeno in continua e rapida crescita. Nonostante i preconcetti e il fatto che non sia ancora un mercato regolamentato in Italia, moltissimi veterinari stessi ne stanno suggerendo l’uso in maniera sempre più frequente, chiaramente con dosaggi mirati e monitorati.

Le innumerevoli virtù terapeutiche del CBD, e della Cannabis in generale, possono rivelarsi particolarmente utili nel trattamento di animali anziani o colpiti da patologie, e grazie alle sue componenti terapeutiche donano sollievo da dolore, permettono all’animale di riposare meglio, acquisire maggiore mobilità e ricominciare ad avere l’appetito di un tempo.

Non solo, anche animali giovani con disturbi di tipo comportamentale (aggressività, ansia da trauma, paura dell’abbandono, depressione, etc..) hanno trovato grande beneficio nelle terapie a base di CBD.

Come agisce il CBD?

Il CBD esplica la sua azione farmacologica legandosi ai recettori del sistema endocannabinoide (CB1 e CB2) ma anche andando ad interagire con enzimi che indirettamente sono coinvolti nella cascata di traduzione del segnale del sistema endocannabinoide. 

Doug Kramer, veterinario di Los Angeles, è considerato uno dei pionieri assoluti dell’utilizzo dell’olio di CBD per cani e gatti, poiché stano di praticare l’eutanasia su animali domestici particolarmente sfortunati nei processi di invecchiamento, ha ricercato una soluzione alternativa naturale che li migliorasse la vita e potesse salvarli garantendoli una sopravvivenza quantomeno tranquilla e senza dolore.

Sulla sua scia, moltissimi veterinari in tutto il mondo hanno iniziato a utilizzarlo riscontrando risultati strepitosi con il solo utilizzo del CBD oil, che è appunto un alternativa totalmente naturale e poco invasiva.

Secondo studi accreditati in letteratura scientifica, il CBD agisce come: 

  • antiossidante
  • antinfiammatorio
  • antiemetico
  • ansiolitico
  • anticonvulsivante ed antipsicotico
  • antidolorifico
  • antiartrosico

Perché somministrare l’olio di CBD ai nostri animali?

Oltre ai sorprendenti effetti terapeutici sopra elencati, l’Olio di CBD Full Spectrum (Scopri di più su cosa significa Full Spectrum) è anche un valido integratore alimentare poiché ricco di Omega 3, Omega 6 ed una miniera naturale di vitamine e sali minerali.

Queste sue componenti lo rendono un potente antiossidante ed aiutano dunque a prevenire lo stress ossidativo e ritardare i processi di invecchiamento.

Il CBD è un immunoregolatore, dunque si è rivelato efficace nel rinforzare le difese immunitarie.

La sua funzione antinfiammatoria inoltre lo rende un’ottima alternativa nel trattamento di traumi locali, arrossamenti, lesioni e irritazioni (Scopri di più sul CBD e la dermatite degli animali); questo va a sommarsi con la sua azione antidolorifica, che contribuisce a rendere tale terapia una valida alleata nell’alleviare e lenire il dolore cronico.

E’ sicuro somministrare CBD agli animali?

E’ lecito chiedersi se tale terapia innovativa sia davvero sicura per la salute dei nostri amici pelosi.

Il database di PubMed conta oggi tantissimi articoli e studi che evidenziano i concreti benefici e vantaggi della somministrazione di Oli a base di CBD sui nostri amici animali.

Esattamente come l’uomo, anche gli animali sono dotati di un Sistema Endocannabinoide, composto da una fitta rete di recettori CB1 e CB2 sparsi in tutto il corpo.

Diversi studi stanno confermando che quando viene a verificarsi uno squilibrio all’interno del Sistema Endocannabinoide iniziano a presentarsi una serie di complicazioni e patologie, questo vale sia per l’uomo che per gli animali.

Come affermato all’inizio dell’articolo, il mercato della Canapa light in Italian non è un mercato ad oggi regolato; dunque non vi è alcuna protezione e garanzia per il consumatore in termini di effettiva qualità e provenienza del CBD utilizzato e delle metodiche di estrazione.

E’ importante dunque farsi consigliare dal medico e scegliere prodotti di aziende serie e con esperienza nel mondo della cannabis terapeutica.

 

 

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